In questa sezione troverai una serie di consigli e indicazioni scientifiche per migliorare il benessere psicologico quotidiano

Linee guida psicologiche

La risposta: Educazione Positiva - Regole, strumenti, obiettivi

Con il termine "educazione" si intende comunemente il comportamento di un individuo con gli altri, e in genere si distingue tra buona educazione e cattiva educazione, con riferimento all'adesione o meno del proprio comportamento alle regole sociali e al loro rispetto.

L'argomento è meravigliosamente infinito, qui mi vorrei occupare del termine, riferendomi nello specifico a un accenno all'educazione all'affettività, anch'essa vastissima dimensione, che a mio parere, è trasversale a tutte le educazioni, a tutte le esperienze, a tutte le interazioni. A tutta la vita.Educare significa letteralmente "far emergere" risorse, potenzialità, competenze. Se ovviamente ci riferiamo ai bambini, lo possiamo considerare come "l'arte di far nascere" (maieutica).

Educare è un progetto di vita, significa condurre e accompagnare i bambini verso la consapevolezza dei loro bisogni, attraverso la crescita e verso l'autonomia. Richiede attenzione; competenze organizzative, regolative, creative; non può prescindere dalla coerenza, dall'ascolto e soprattutto dalla comunicazione.

Quanta teoria e quanta letteratura, quante parole possiamo scrivere, leggere e raccontarci ma quando facciamo esperienza reale di educazione, ne capiamo veramente la complessità. Ho 40 anni e sono mamma di una bimba di 4 anni e di un bimbo di 2,5 anni e, nonostante abbia studiato tutta la mia vita questi temi, da quando sono genitore assaporo diversamente sia la meraviglia, sia la complessità di esserlo. In ogni caso non mi rivolgo ai soli genitori: ciascuno di noi si vive prima o poi nel ruolo di educatore.

Sento il dovere di condividere alcuni punti importanti e imprescindibili che sono le coordinate della mappa che ciascun educatore dovrebbe possedere per muoversi con competenza ed efficacia nel territorio dell'educazione dei cuccioli:

  • Parole d'ordine: pazienza, calma, empatia (metterci nei loro panni, capire come si sentono), attenzione alle emozioni (proprie e del bambino), vietato giudicare negativamente il bambino (evitare: "Sei cattivo!", piuttosto dire: "Quello che hai fatto/questo comportamento non va bene!");
  • L'adulto ha il compito di trovare strade possibili per condurre il bambino attraverso uno sviluppo sano e sereno, e per risolvere conflitti e problemi;
  • Incoraggiare il bambino a raccontarsi, pensare, osservare ed esplorare;
  • Educare è impegnativo, educare da soli lo è ancor di più. Per pianificare risoluzioni di problemi o difficoltà è utile ed efficace farlo con il partner, l'altro genitore, figure adulte vicine o eventualmente un professionista, uno psicologo;
  • Parlare, giocare e leggere con il bambino. Meglio evitare il più possibile dispositivi elettronici (smartphone, tablet...). Numerose ricerche scientifiche confermano un aumento delle difficoltà di linguaggio e uno scarso vocabolario dei bambini di oggi rispetto alle generazioni precedenti, quando non erano così presenti le attività schermo-mediate, che non prevedono la presenza di altre persone. Non lasciamo soli i nostri bambini.

Ora concentriamoci sull'obiettivo di questo articolo: cos'è l'educazione positiva? È un approccio educativo che si basa fondamentalmente sulla tesi che, per il bambino, gli interventi che prediligono la lode del comportamento positivo e che sono volti a incoraggiare i suoi tentativi di sperimentare ogni ambito di crescita, hanno un valore e un'importanza inestimabile.
Nei primi anni di vita il bambino sperimenta quanto l'apprendimento e la conoscenza siano gratificanti e stimolanti e su questo crea i pilastri per lo sviluppo della motivazione. In pratica: lodare e gratificare comportamenti positivi significa validare e riconoscere capacità e talenti, anche in caso di "insuccesso", così da incitarlo con fiducia a riprovare. Individuare e sottolineare le risorse e i punti di forza, invece dei punti di debolezza, getta le basi dell'autostima e fornisce ai bambini gli strumenti per sentirsi sicuri e quindi esplorare il mondo.
Il bambino impara dalla relazione con il proprio educatore a sentirsi accolto, libero di esprimersi in serenità, senza paura di essere giudicato; questo gli permette poi di rivolgersi agli altri e al mondo con un atteggiamento positivo, costruttivo e sereno.

bimbo gocce acqua

Quando la gestione dei figli diventa difficile

Gestire i bambini piccoli è un compito tutt'altro che semplice, soprattutto i bambini in età prescolare; sono estremamente vivaci, spericolati, testardi, sembrano allergici alle regole e fortemente attratti dalla sfida, spingono oltre il limite anche la pazienza dell'adulto che si prende cura di loro.

Tutti i bambini, soprattutto intorno ai 2 anni, fanno fatica a rispettare le regole, questo è normale: all'interno del processo di crescita e di sviluppo, i bambini cercano di comprendere i confini, il loro potere e quello dei genitori. Hanno assolutamente bisogno anche di sperimentare una quota di frustrazione (per esempio derivante da un NO) e di imparare a gestirla, è indispensabile per farcela nella vita.

A volte, indipendentemente dall'educazione che cerchiamo di impostare, l'atteggiamento sfidante può persistere a lungo o ripresentarsi in modo intenso in particolari periodi della vita dei bambini e, per noi genitori aumenta la fatica: ci si sente sfiniti, incapaci, spaventati, sbagliati. Sembra che nulla riesca a modificare il loro comportamento. È proprio lì che dobbiamo ridiscutere il problema, il nostro obiettivo per risolvere è: capire i bisogni dei bambini. Chiediamoci il perché, parliamone con loro.

Quali non sono soluzioni:

  • L'educazione autoritaria;
  • Alzare la voce/urlare;
  • Colpire/picchiare;
  • Umiliare, squalificare, far vergognare, minacciare;
  • Farsi ascoltare attraverso la paura non significa né ottenere rispetto né educare.

Quali sono le soluzioni:

Quando non ascoltano o non rispettano le regole, è normale, per noi genitori, arrabbiarsi, le emozioni sono tutte permesse e non giudicabili, i comportamenti (che esprimono le emozioni) non sono tutti permessi e possono essere giudicabili - vale per i bambini e anche per noi genitori; quando siamo esasperati cerchiamo di rimanere lucidi (di non farci invadere dalla rabbia), facciamo un bel respiro (stiamo insegnando in quel momento come si regolano le emozioni) e ci sediamo con loro in un angolino o in un'altra stanza (castigo) e cerchiamo di calmarci prima di tutto, entrambi, poi cerchiamo di far loro esprimere a parole o a gesti o con il gioco o con il disegno, come si sentono. Questo è un toccasana per noi e per loro, è un balsamo per la relazione genitore-bambino, un rimedio che porta benefici a breve e a lungo termine.

Di nuovo tanto da dire, se vuoi, parlane con un professionista.

bimba pozzanghera

Per riassumere e concludere (l'articolo non il possibile dibattito sul tema)

Di seguito i punti su cui riflettere. Gli spunti su cui impostare un progetto educativo che dura tutta la vita. Ogni adulto ha tutto ciò che serve per farcela. Se non ci riesce vuol dire che ci sono ostacoli che possono riguardare le emozioni, i pensieri, i comportamenti e/o la propria storia di vita, come siamo stati educati a nostra volta. Chiedi aiuto per rimuovere gli eventuali ostacoli e riprendi in mano il progetto educativo e prenditi cura del tuo bambino, lui ha bisogno dei suoi genitori per crescere, ha bisogno di te.

RENDIAMO FORTI I NOSTRI BAMBINI, I NOSTRI RAGAZZI, I NOSTRI FIGLI.

10 CONSIGLI PER GENITORI-CAREGIVERS-EDUCATORI

  • 1 Le regole devono essere
    • chiare
    • espresse in positivo
    • sintetiche
    • poche ma buone (individuare gli obiettivi educativi a lungo termine)
    • coerenti
  • 2 Lode e gratifica del comportamento positivo: AUTOSTIMA
  • 3 Fiducia: serenità e ottimismo solo gli ingredienti per creare un clima di fiducia in famiglia
  • 4 Sicurezza e motivazione: FAR SENTIRE IL PROPRIO SOSTEGNO, LA PROPRIA PRESENZA E FORNIRE PUNTI DI RIFERIMENTO
  • 5 Pensare in anticipo su come intervenire per gestire i comportamenti problematici e poi rispettare le linee guida individuate (accordo tra i genitori)
  • 6 Sapere ascoltare e sapere esprime le emozioni
  • 7 Il conflitto è inevitabile, fare pace è indispensabile
  • 8 Saper dire di no: poche volte ma quando lo dico deve essere chiaro, fermo e rispettato
  • 9 Volontà di non barare e di ammettere quando si sbaglia
  • 10 Se qualcosa non funziona mi fermo e rifletto: cerco il bisogno dietro il comportamento e dietro le emozioni

Dott.ssa Jessica Lamanna
Psicologa, Psicoterapeuta dell'Età Evolutiva, Genitore

Ritratto di Jessica Lamanna

Dott.ssa Jessica Lamanna

Psicologa, psicoterapeuta e sessuologa clinica attiva sul territorio di Alba (CN)

Responsabile e Referente in Interventi Assistiti con gli Animali (Pet Therapy) riconosciuta dal Centro di Referenza Nazionale IAA

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